Palazzo Delfico e il sequestro: Le cose fatte e le decisioni da prendere.

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Le somme urgenze approvate all’unanimità, una mozione presentata dalla minoranza che – dopo alcuni minuti di sospensione – si incanala in una formula che trova tutti d’accordo.

Data:

31 Ottobre 2024

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Teramo 1 novembre 2024. Le somme urgenze approvate all’unanimità, una mozione presentata dalla minoranza che – dopo alcuni minuti di sospensione – si incanala in una formula che trova tutti d’accordo.

Il Consiglio provinciale che si è svolto questa mattina con pochi punti all’ordine del giorno -  tutto dedicato all’emergenza causata dal sequestro di Palazzo Delfico e ai provvedimenti d’urgenza che la Provincia ha dovuto assumere per far fronte alle pressanti necessità di una popolazione studentesca di 1200 persone a - ha offerto l’occasione per illustrare nel dettaglio le scelte fatte fino a questo momento, quelle programmate e quelle - come la decisione di una struttura jolly che nel lungo periodo servirà a turno per Istituti destinatari di finanziamenti della ricostruzione (Fondi Sisma Commissario Straordinario) – alle quali fornire oggi una risposta definitiva non sarebbe corretto perché la variabili sono tante. “Fino a qualche settimana fa pensavo di realizzare un Polo Tecnologico in Via San Marino – ha sottolineato il Presidente nel suo intervento – una scelta che alla luce di questa situazione emergenziale probabilmente dovrò riconsiderare; quando sei di fronte ad un cataclisma come questo devi pensare velocemente. In ogni caso abbiamo garantito luoghi idonei”.

Ripercorrendo quest’ultimo mese – il sequestro di Palazzo Delfico ad opera della magistratura inquirente è avvenuto il 4 ottobre -   ha ricordato Camillo D’Angelo: “abbiamo collocato 1200 fra studenti e operatori, abbiamo ricavato spazi laddove non esistevano; abbiamo chiesto aiuto ad altri Enti per ora senza riscontro a parte la Prefettura che ci ha ceduto la sua sede. Poi la procedura per il ricorso in Cassazione e quella per l’istanza di dissequestro. Lavoro degli uffici, impegni finanziari: non ci siamo tirati indietro su nulla”.

Ci sono alcuni punti fermi però: Palazzo Delfico è titolare di un finanziamento sisma di 18 milioni di euro ; studi di progettazione e impresa realizzatrice sono già stati aggiudicati da Invitalia: si tratta di un ATI Project composta da numerosi associati. Da contratto progettazione e lavori devono essere conclusi in 270 giorni. “Quindi certamente le nostre valutazioni le faremo con la città, la scuola, l’amministrazione locale. Ma una scuola jolly al momento, a parte il Delfico, pare indispensabile perché abbiamo decine di scuole con fondi sisma che probabilmente per un periodo di tempo dovranno uscire per fare i lavori.  Al primo posto c’è l’idea di un luogo jolly non lontano dal centro che a turno possa servire a tutti gli istituti destinatari di fondi. Se non dovessimo trovare una struttura esistente non pensiamo certo ai vecchi musp ma ad ecovillaggi abitativi realizzati da aziende specializzate. Si tratta di bioedilizia, strutture dotate di design e comfort che nei Paesi del nord Europa utilizzano in via permanente. Per non dire della sicurezza perché ovviamente hanno indici altissimi. Ci andranno anche i ragazzi della Delfico se ci sarà il dissequestro è una domanda alla quale, ora, è difficile rispondere proprio perché non abbiamo certezza né dei tempi né dei modi ma è certamente una scelta che si farà insieme.” chiosa il Presidente.

Ampio e partecipato il dibattito con interventi della consigliera Libera D’Amelio (delega PNRR e Edilizia Scolastica); Flavio Bartolini (manutenzioni); del vicepresidente Andrea Core. Dai banchi della minoranza fra gli altri Pietro Adriani, Maria Cristina Cianella e Lanfranco Cardinale. La minoranza ha assicurato collaborazione ma perché si realizzi hanno proposto un “Tavolo Tecnico Permanente” in maniera da seguire da vicino quanto sta accadendo e “capire come si è arrivati a questo punto”. Lanfranco Cardinale, a nome del gruppo La Forza del Territorio ha presentato quindi una mozione che dopo una sospensione e un confronto fra maggioranza e minoranza si è incanalata in una formula istituzionale per la quale esiste già un regolamento: quello delle Consulte. Quindi la proposta approvata prevede che venga creata una Consulta al tavolo del quale ritrovarsi insieme per monitorare, confrontarsi, proporre.

Ultimo aggiornamento: 04/11/2024, 12:53